NEWS

Lex aequalis omnibus


News ed aggiornamenti

RICHIEDI UNA CONSULENZA ➞
  • Corte di Cassazione - Ordinanza 30 gennaio 2024, n. 2761 - Sezione Lavoro

    “Illegittimo il licenziamento per violazione dell’orario di lavoro se il dipendente lavora anche da remoto”

    Con ordinanza del 30 gennaio 2024, n. 2761, la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione ha stabilito che non integra una giusta causa di licenziamento il mancato rispetto dell’orario di lavoro da parte del dipendente che può lavorare anche con flessibilità di orari e da remoto.

  • Cass. 12 gennaio 2024 n. 1348

    "In tema di rimessione in termini, a seguito di errore fatale della "quarta PEC", con la conseguente decadenza processuale, la verifica della tempestività nella formulazione dell' istanza deve avvenire in un tempo ragionevolmente contenuto"

  • Cassazione civile, sez. unite, 7 Febbraio 2024, N.3452

    “La mediazione obbligatoria non è condizione di procedibilità delle domande riconvenzionali proposte nel corso del giudizio”


  • CASSAZIONE CIVILE: SENTENZA N. 544 DELL'8 GENNAIO 2024: ATTRIBUITA AL GIUDICE ORDINARIO LA DOMANDA RISARCITORIA PER LA MANCA STIPULA DEL CONTRATTO DI APPALTO

    Secondo gli ermellini, rileva il petitum sostanziale non solo e non tanto in funzione della concreta pronuncia che si domanda al giudice, ma soprattutto della causa petendi, ossia della natura della posizione dedotta in giudizio ed individuata dal giudice.

    Una volta accertato che la domanda si fonda sulla responsabilità precontrattuale dell’aggiudicataria, che aveva omesso di comunicare la perdita di alcune condizioni richieste per la conclusione del contratto, la domanda di risarcimento del danno da responsabilità precontrattuale proposta da una stazione appaltante nei confronti del soggetto affidatario di lavori o servizi pubblici è attribuita alla giurisdizione del Giudice Ordinario

  • Presupposti per ottenere la revisione dell’assegno di mantenimento – cass. civ., sez. i, ord., 12 marzo 2024, n. 6453.

    Nella sentenza in commento la Cassazione ha ritenuto che: “la revisione dell'assegno divorzile di cui all'art. 9 della l. n. 898 del 1970 postula l'accertamento di una sopravvenuta modifica delle condizioni economiche degli ex coniugi idonea a mutare il pregresso assetto patrimoniale realizzato con il precedente provvedimento attributivo dell'assegno, secondo una valutazione comparativa delle condizioni suddette di entrambe le parti. In particolare, in sede di revisione, il giudice non può procedere ad una nuova ed autonoma valutazione dei presupposti o della entità dell'assegno, sulla base di una diversa ponderazione delle condizioni economiche delle parti già compiuta in sede di sentenza divorzile, ma, nel pieno rispetto delle valutazioni espresse al momento della attribuzione dell'emolumento, deve limitarsi a verificare se, ed in che misura, le circostanze, sopravvenute e provate dalle parti, abbiano alterato l'equilibrio così raggiunto e ad adeguare l'importo o lo stesso obbligo della contribuzione alla nuova situazione patrimoniale-reddituale accertata”.

  • Corte dei Conti - sezione Giurisdizionale Piemonte - Sentenza n.12/2023

    Corte dei conti - Sezione giurisdizionale Piemonte - Sentenza n. 12/2023

    Nell'ambito di un giudizio di responsabilità amministrativa da danno indiretto per colpa sanitaria, il regime di atto pubblico, che connota la cartella clinica ex art. 2699 c.c., riguarda la trascrizione in essa di tutte le attività espletate nel corso di un intervento o di una terapia, restando eslcuse le valutazioni e le manifestazioni di scienza o di opinione espresse dal personale sanitario, con la conseguenza che la mancanza di un foglio sottoscritto dal sanitario, contenente tali valutazioni non può dar luogo ad assegnazione di termine per la proposizione di querela di falso, configurandosi in tal caso una mera incompletezza della cartella clinica, circostanza di fatto che rimane sottoposta al pridente apprezzamento del giudice.

  • Sezione.1 -ordinanza n. 10671 del 20/04/2023

    In tema di stato e capacità delle persone, la domanda diretta ad ottenere il riconoscimento della trascrizione del provvedimento straniero può essere proposta anche in assenza del rifiuto dell'ufficiale dello stato civile a provvedervi, attesto che l'interesse ad agire sussiste, ai sensi dell'art. 67 l, n. 218 del 1995, tutte le volte in cui ricorra, in concreto, almeno uno dei presupposti di cui al comma 1 di tale norma - e , cioè, la mancata ottemperanza alla sentenza straniera o la contestazione del suo riconoscimento o la necessità di procedere ad esecuzione forzata - e può sopravvenire anche nel corso del giudizio, non essendo necessaria la sua sussistenza al momento della domanda, purchè sia presente al momento della decisione. (Nella specie, la S.C., con riguardo ad una domanda diretta ad ottenere la dichiarazione di efficacia in Italia di una sentenza tedesca di accertamento della paternità, ha confermato la sentenza di accoglimento della corte territoriale, in quanto il ricorrente, costituendosi in giudizio dinanzi alla predetta autorità giudiziaria, aveva espressamente contestato il riconoscimento della pronuncia straniera, così facendo sorgere l'interesse ad agire della parte istante).

  • Cassazione sezione 3 civile, Ordinanza n. 20140/2023 del 13/07/2023

    In materia di responsabilità civile da derivani da circolazione stradale, in caso di investimento di pedone la responsabilità del conducente è esclusa quando risulti provato che non vi era, da parte di quest'ultimo, alcuna possibilità di prevenire l'evento, situazione ricorrente allorchè il pedone abbia tenuto una condotta imprevedibile ed anomala, sicchè l'automobilista si sia trovato nell'oggettiva impossibilità di avvistarlo e comunque di osservarne tempestivamente i movimenti.

  • Consiglio di Stato – sezione III – Sentenza n. 8422 del 19.09.2023

    Quando un padre ha nei confronti del figlio un atteggiamento anaffettivo ed arrogante in occasione di incontri casuali verificatisi nel tempo, negandogli perfino il saluto, allora il cambio del cognome costituisce, per il figlio-richiedente, lo strumento per recidere un legame solo di forma, impostogli per legge, che negli anni ha pesato sulla sua condizione personale, in quanto del tutto estraneo alla sua identità personale. Con tale Sentenza, il Consiglio di Stato respinge il ricorso presentato dal Ministero dell’Interno ritenendo valide le ragioni addotte da una donna che chiedeva l’attribuzione del cognome materno in luogo di quello paterno che le è stato assegnato, ope legis, alla nascita, in quanto non rispondente alla sua identità di figlia. La pronuncia indica una significativa apertura del Consiglio di Stato circa il cambio del cognome per questioni relative alla presenza, o meno, di legami affettivi.

  • Cassazione Penale sezione III n. 19599/2023 del 10/05/2023

    Con la sentenza n. 19599 del 2023, la Corte di Cassazione penale si è pronunciata in tema di consenso e, in particolare, relativamente al confine tra la “mancanza di consenso” e la “manifestazione di dissenso” ai fini della configurazione del reato di violenza sessuale di cui all’art. 609-bis c.p. “Non esiste il “consenso implicito” in assenza di dissenso esplicito. Integra l’elemento oggettivo del reato di violenza sessuale non soltanto la condotta invasiva della sfera della libertà ed integrità sessuale altrui realizzata in presenza di una manifestazione di dissenso della vittima, ma anche quella posta in essere in assenza del consenso, non espresso neppure in forma tacita, della persona offesa, come nel caso in cui la stessa non abbia consapevolezza della materialità degli atti compiuti sulla sua persona”.

  • T.A.R. Trieste Friuli-Venezia Giulia sezione I, 13 giugno 2023, n. 205

    La misura del divieto di contrarre con la pubblica amministrazione disposta – ex art. 45, comma 1, d.lgs. n. 231/2001 - dal Giudice per le indagini preliminari nel corso di un procedimento penale (poi sospesa e revocata) ha natura cautelare e non sanzionatoria e non integra, pertanto, la causa di esclusione di cui all'art. 80, comma 5, lett. f) d.lgs. 50/2016.La conseguenza automaticamente espulsiva dalla gara è correlata, infatti, ad una “sanzione” (art. 9, comma 2, d.lgs. n. 231/2001), che è irrogata solo all'esito del procedimento penale e che presuppone necessariamente l'accertamento della responsabilità dell'ente nella commissione dell'illecito amministrativo dipendente da reato, e il principio di tassatività delle cause di esclusione ne preclude un'interpretazione estensiva.

  • Cassazione - Sentenza n. 32855 dell' 11/2022

    La Corte di Cassazione, con sentenza dell’8 novembre 2022 n. 32855 ha statuito che sono nulli i patti dispositivi fatti dagli eredi anche relativamente alla quota di beni di proprietà del genitore ancora in vita in quanto, pur non costituendo negozi mortis causa non andando ad incidere sulla devoluzione ereditaria, lederebbero la libertà del de cuius. di disporre che la legge riconosce ad ogni persona fino al momento della morte.

  • Sezione 6 - 3 - Ordinanza n. 33379 del 11/11/2022

    In materia di contratti agrari, la "domanda", in relazione alla quale va esperito il tentativo obbligatorio di conciliazione, deve essere intesa nel significato onnicomprensivo di istanza volta al riconoscimento di un diritto o comunque alla tutela di un bene della vita avente scaturigine in un contratto agrario, non assumendo alcuna rilevanza, a tali fini, la sequenza procedimentale attivata (ordinaria o semplificata) o la modalità di proposizione seguita (in via principale o riconvenzionale). (In attuazione del predetto principio, la S.C. ha ritenuto assoggettata al tentativo obbligatorio di conciliazione la domanda riconvenzionale formulata, ai fini del riconoscimento dell'indennità per i miglioramenti apportati al fondo, dal soggetto convenuto in giudizio per l'accertamento della cessazione di un contratto di affitto agrario e la conseguente condanna al rilascio del fondo medesimo).

  • Reato di cui all'art. 15 D. Lgs. 101/2018

    "Risponde del reato di cui all'art. 15 D. Lgs. 101/2018 integrato con la violazione dell'art. 4 Legge n. 300/1970, il datore di lavoro che utilizza impianti di videosorveglianza all'interno dei locali, dai quali deriva anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori, senza l'autorizzazione dell'Ispettorato del lavoro o in difetto di accordo con le rappresentanze sindacali legittimate" (Cass. 16 novembre 2023 n. 46188 - penale)

  • Cassazione civile, sezione III, Sentenza del 20/02/2023, n. 5271

    In tema di “vacanza rovinata”, l’art. 44 del d.lgs. n. 79 del 2011 va interpretato nel senso che tra i pregiudizi risarcibili è compreso anche il danno di natura non patrimoniale ex art. 2059 c.c. – categoria che include la lesione di interessi inerenti alla persona -, con la conseguenza che al relativo diritto risarcitorio è applicabile il termine di prescrizione triennale e non quello annuale di cui all’art. 45, comma 3, del d.lgs. per i “danni diversi da quelli alla persona”. 

  •  T.A.R. Roma Lazio sezione II, 21 novembre 2023, n. 17322

    L'avvio del procedimento finalizzato all'iscrizione nel casellario informatico dell'ANAC non costituisce automatica causa di esclusione dalla gara, necessitando a tal fine una specifica valutazione della stazione appaltante.

    Il TAR Lazio ha infatti ricordato innanzitutto che tale annotazione non comporta l'automatica esclusione dalle gare pubbliche.

    Nello specifico, il Giudice amministrativo, richiamando le lettere c-bis) e c-ter) dell'art. 80, comma 5, d. lgs. n. 50/2016, ha sottolineato come l'avvio del procedimento finalizzato all'iscrizione nel casellario informatico dell'ANAC non costituisce automatica causa di esclusione dalla gara necessitando, a tal fine, una specifica valutazione della stazione appaltante, che nella fattispecie non è stata oggetto di alcuna censura.


  • Cassazione sezione I, Sentenza del 12.12. 2023 n. 34711

    Assegno divorzile alla moglie che sceglie di dedicarsi alla famiglia

    “Ha diritto all’assegno divorzile la donna che pur in possesso di competenze professionali sceglie di non lavorare e dedicarsi per oltre 20 anni alla famiglia”

  • Cassazione, sezione I, 02 Agosto 2023, n. 23501

    “Nei casi di crisi familiare ai sensi dell’articolo 337-bis c.c., nel regolare il godimento della casa familiare il giudice deve tener conto esclusivamente del primario interesse del figlio minore, con la conseguenza che l’abitazione in cui quest’ultimo ha vissuto quando la famiglia era unita deve essere di regola assegnata al genitore presso cui il minore è collocato con prevalenza, a meno che non venga esplicitata una diversa soluzione (anche concordata dai genitori) che meglio tuteli il menzionato interesse del minore.”

  • Consiglio di Stato, sezione V, Sentenza del 27 novembre 2023, n. 10153

    La modifica dell’offerta in sede di verifica dell’anomalia comporta l’esclusione - Consiglio di Stato, Sez. V, 27 novembre 2023, n. 10153.

    Nella sentenza in commento il Consiglio di Stato ha ritenuto che: “una volta acclarata l’effettiva modifica dell’offerta per il tramite dei giustificativi forniti in sede di verifica dell’anomalia, la conseguenza è l’esclusione del concorrente”.

    In tale ipotesi, non ha luogo “un vizio del procedimento, dell’istruttoria o della valutazione nella verifica dell’anomalia tale da renderne necessaria la riedizione, quanto piuttosto la diversa situazione della modifica sostanziale apportata dalla concorrente alla proposta formulata in fase di gara: modifica che, lungi dal legittimare una nuova verifica dell’anomalia, determina di per sé la preclusione all’affidamento in favore del concorrente”.

    Nel ribadire il principio, il Supremo Collegio ha richiamato la propria costante giurisprudenza, in base alla quale, “il subprocedimento di giustificazione dell’offerta anomala non è volto a consentire aggiustamenti dell’offerta per così dire in itinere ma mira, al contrario, a verificare la serietà di una offerta consapevolmente già formulata ed immutabile” (Cons. Stato, Sez. V, 7 marzo 2019, n. 1565; id., 20 ottobre 2021, n. 7050; III, 9 febbraio 2021, n. 1228; V, 2 aprile 2020, n. 2213).

  • Corte di Cassazione, Civile, Ordinanza|8 febbraio 2023| n. 3737

    La responsabilità civile per i danni causati dai cani randagi grava esclusivamente sull'ente cui le singole leggi regionali, attuative della legge quadro nazionale n. 281 del 1991, attribuiscono il compito di cattura e custodia degli stessi.

  • Comunicato del Presidente dell' ANAC del 31 gennaio 2024: Nuovo si al cumulo alla rinfusa dei Consorzi stabili ex D. Lgs. n. 36/2023

    A seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo n. 36/2023, l’Autorità conferma la possibilità, per i consorzi stabili, di avvalersi dei requisiti maturati dalle singole consorziate, esecutrici e non, secondo il meccanismo del cumulo alla rinfusa, al fine di partecipare alle procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture e di conseguire l’attestazione di qualificazione, confermando di fatto il più recente indirizzo giurisprudenziale.

  • Corte di Cassazione - Sentenza n. 3446

    Con specifico riferimento alla fattispecie di cui all'articolo 615-bis c.p., la Suprema Corte con la sentenza numero 3446 emessa dalla quinta sezione penale in data 29 gennaio 2024 ha sancito quanto segue "non integra il reato di interferenze illecite nella vita privata la condotta di colui che installi nell'auto di un soggetto un telefono cellulare, con suoneria disattivata e con impostata la funzione di risposta automatica, in modo da consentire la ripresa sonora di quanto accada nella predetta auto, poiché oggetto della tutela di cui all'art. 615-bis è la riservatezza della persona in rapporto ai luoghi indicati nell'art. 614 c. p. - richiamato dall'art. 615-bis - tra i quali non rientra l'autovettura che si trovi sulla pubblica via".

  • Remissione e prescrizione

    "In tema di rimessione in termini, a seguito di errore fatale della "quarta PEC", con la conseguente decadenza processuale, la verifica della tempestività nella formulazione dell' istanza deve avvenire in un tempo ragionevolmente contenuto" (Cass. 12 gennaio 2024 n. 1348)


    "In tema di prescrizione ex art. 2043 c.c., quando tra un comportamento illecito e l'insorgenza del danno vi è un intervallo temporale, la prescrizione del diritto al risarcimento dei danni decorre non dal comportamento dell'atto che ha generato il danno, ma dal verificarsi dello stesso danno, come percepibile dal danneggiato usando l'ordinaria diligenza"


Recapiti e sede

CHIAMA ORA
consuelobasile@msn.com
Via Michele Foschini, 11 - 82100 Benevento (BN)

Orari di apertura

Lun - Ven
-
Sab - Dom
Chiuso

Compila il form

* Campi obbligatori

Contattaci


Domande generali

Hai delle domande sul nostro studio legale? Trova le risposte qui di seguito!

  • Dove si trova Studio Basile e Partners?
    Studio Basile e Partners si trova a Benevento (BN) - Via Michele Foschini 11
  • Quali sono gli orari di apertura di Studio Basile e Partners?
    L'orario di apertura di Studio Basile e Partners è: da Lunedì a Venerdì: 09:00 - 18:00
  • Quali sono i servizi che offre Studio Basile e Partners?
    Studio Basile e Partners offre i seguenti servizi: Consulenza in Diritto Civile, Consulenza in Diritto di Famiglia, Difesa Processuale
  • Quali sono le opinioni degli utenti di Studio Basile e Partners?
    Leggi le recensioni di Studio Basile e Partners oppure lascia la tua opinione su Paginegialle.it
  • Come posso contattare Studio Basile e Partners?
    Puoi contattare Studio Basile e Partners tramite email: consuelobasile@msn.com, telefono: 327 6981535, WhatsApp: 327 6981535
Share by: